AIDO Bari - ridatids1

Perché ADISCO (Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale) ed AIDO (Associazione Italiana Donatori di Organi, Tessuti e Cellule) nuovamente “insieme”? Perché i due presidenti , Gennaro Volpe e Vito Scarola, nonché tutti i Soci del Direttivo,  vogliono che la cittadinanza di Bari e Provincia percepisca il senso del DONO attraverso la Festa, attraverso la presenza di testimoni di  “un Mare di…..Solidarietà”.

L’AIDO si pone come Missione la diffusione della “Cultura del Dono e del Trapianto” che costituisce la vera logica solidaristica  in un periodo segnato da diverse forme di egoismo. Avere la possibilità di incontrare un numeroso pubblico e poter allargare la loro conoscenza su questi argomenti, pur  in un momento di musica ed intrattenimento, è un’ulteriore occasione di operare in tal senso. Sono molti i pazienti in lista di attesa per poter ricevere il “Dono di una Nuova Possibilità di Vita” e anche grazie a questa manifestazione è auspicabile che con la Conoscenza si possa sconfiggere il Non Sapere e permettere a costoro di trasformare la loro disperazione in un “Mare di… Speranza”.

L’ADISCO torna a fare chiarezza tra l’opzione ormai “radicata”del DONO del sangue cordonale, proposta dalle Banche Cordonali Pubbliche e quella “non veritiera” della CONSERVAZIONE delle cellule staminali ematopoietiche da sangue cordonale proposta dalle Banche Cordonali Private. L’ADISCO ricorda che tutto viene utilizzato del contenuto cellulare delle sacche del sangue cordonale, anzi il  gel piastrinico, da esse ricavato, può essere utilizzato nella terapia delle ulcere Diabetiche. Ma l’applicazione principale delle Cellule Staminali da SCO è in Oncoematologia infantile (malattie tumorali del Sangue,cioè Leucemie e Linfomi) ove si registra la guarigione nell’85% dei casi.

Quest’anno sono con noi i fantastici fautori della clown terapia, ragazzi  pronti a mettersi in gioco ed a sperimentarsi, per restituire ai bambini  oncoematologici il diritto alla serenità ed al gioco, ad abbattere le barriere erette dalla malattia, che separano il piccolo paziente dalla quotidianità.